mercoledì 30 marzo 2011

10 giorni

L'incipit della primavera è stata una captatio benevolentiae riuscita non troppo bene. Clima di difficile decifrazione, emergenze nucleari, continue forzature legislative che non fanno altro che continuare a gettare il nostro belpaese nel ridicolo assoluto; l'ultima guerra nata, dove manco si è riusciti a capire chi dovrebbe comandare per qualche giorno e l'ennesima scusa incentrata sul "portare la pace". Peccato scordarsi contemporaneamente di migliaia di guerre civili che si stanno consumando ai quattro angoli del globo e di cui nessuno parla, di cui nessuno informa, scordarsi che il concetto ormai abusato di "guerralampo" non vada più di moda. Ci hanno abituato a guerre infinite soltanto per porre il predominio su territori senza nessunissimo diritto di compiere tali azioni. Insomma i primi dieci giorni di primavera, la stagione del risveglio dal gelido torpore invernale, non sono stati eclatanti ma piuttosto sconfortanti.
Così è se vi pare. E pure se non vi pare.
Noi continueremo a mettere musica e a dire ciò che ci passa per la mente, tanto nessuno ci considererà anche se facessimo qualche iniziativa importante. Mica abbiamo il petrolio noi.

A presto con la numero 24.

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